Trestolone MENT: pro-ormone più efficace?

E’ una domanda che non può essere posta in astratto, ma confrontata con la bio-disponibilità orale della molecola, la sua tossicità, potenza e prezzo rispetto alla versione “tradizionale” se esiste.

trestolone-mentUno dei più promettenti designer steroid utilizzati negli ultimi anni è il 7-alpha-19Nor-androst-4-en-3-one,17b-ol Trestolone (MENT). Essendo una sostanza 19-nor, cioè un derivato del nandrolone, ricorda molto quest’ultima molecola, a parte che per la presenza di un legame 7-alfa-metile, cosa che impedisce alla molecola di essere 5 alfa ridotta, oltre a rafforzare il legame androgeno. Nonostante il nandrolone sia un ormone piuttosto potente, è proprio la 5alfa riduzione ad indebolirlo molto. Un altro derivato del nandrolone senza la possibilità di essere 5alfa ridotto è il trenbolone. Ma a causa del doppio legame C9-C10 , questo non aromatizza , cosa che fa invece il Trestolone che non è dotato di questo doppio legame. In particolare il Trestolone aromatizza al particolarmente potente 7-alpha-methyl-estradiolo, cosa che incrementa le caratteristiche del Ment come steroide ideale per il bulk: maggiore proliferazione dei recettori estrogeni, miglior utilizzo del glucosio, accresciuta secrezione di GH e IGF-1. La potenza di questa attività estrogena potrebbe essere una causa della maggiore forza del Ment (960 anabolizzante / 165 androgeno ) rispetto al trenbolone (a sua volta 600/200 sul testosterone), nonché la sua attività antigonadale, del 20% superiore a quella del testosterone. Il ment è semplicemente metilato nella posizione 7-alfa cosa che, da una parte conferisce una buona resistenza al passaggio epatico (circa 50%) con tossicità relativamente bassa per il fegato, dall’altra annulla l’affinità per la proteina legante degli ormoni sessuali (SBHG), cosa che ne incrementa ulteriormente la potenza. In particolare l’epatototossictà del Ment (misurata sull’elevazione degli enzimi epatici oltre la norma) risulta nulla a 50mg al giorno, mentre a 100mg si ha la dose di semitossicità (cioè metà dei soggetti che lo assumono cominciano a riportare alterazioni degli enzimi epatici oltre a norma). L’affinità del Ment per i recettori del progesterone (e quindi la propensione allo stimolo della prolattina) è simile a quella del trenbolone. Il Ment si presenta sotto tutti gli aspetti come un composto ideale per il bulk e garantisce effetti particolarmente spettacolari con altri anabolizzanti “per la massa” e senza affinità AR come D-bol e Ossimetolone. L’introduzione sul mercato sportivo di questo designer steroid (che era stato progettato con successo per mille usi, dalla contraccezione alla cura della sarcopenia) ha portato con se la riviviscenza di un vecchissimo DS, usato per determinare l’estro delle cagne e per aumetare l’aggresività degli atleti: parliamo del MIBOLERONE (cheque drops) cioè la versione di-metilata in C-17 del Ment: 7-alpha, 17-alpha-dimethyl-19Nor-androst-4-en-3-one,17b-ol, molto più epatossico del Ment a causa della doppia C-17metilazione; questa però non sembra stabilizzare significativamente il legame androgenico del 3 cheto-gruppo, stabilità invece che sembra essere non sufficentemente rafforzata tanto da competere con l’azione combinata del trestolone con il suo 7alfa-metil-estradiolo. Infatti la doppia metilazione in C-17 del mibolerone costituisce anche un freno per l’aromatizzazione, che rimane molto bassa in questo composto: a conferma dell’importanza dell’azione estrogenica come supporto dell’azione androgeno-anabollica, abbiamo un composto meno potente del Ment, essendo il Mibolerone “solo” 250 anabolico / 590 androgeno.

Recentemente è stato riferito al ment il 7a-methyl-estra-4-en-3,17-dione il nuovo pro-ormone MENTABOLAN, spesso riferito nei forum come Ment-dione: si tratta infatti di trestolone con aggiunta di un 17 ketone dove il nandrolone ha una funzione 17b-idroxile. Nel corpo il ketone in C-17 verrà idrolizzato dal 17beta-idrossisteroidi deidrogenasi del tipo 1 (17b-HSD1) nel composto attivo trestolone (ment). La conversione di questo prodotto a trestolone è di circa dell’80% mentre la biodisponibilità orale del trestolene e circa la metà di quella per via intramuscolare.

Pietro Sassi

________________

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia.