Risposte fisiche agli anabolizzanti

Mai notato la DIFFERENZA DI RISPOSTA INDIVIDUALE AGLI ANABOLIZZANTI? Ovviamente si. Ciò diventa particolarmente problematico quando si tratta di risposta ridotta. Di fronte a questo problema c’è chi si limita scrollare le spalle, proclamando enfaticamente soddisfatto che “tutti siamo diversi”…. Bella scoperta! Ma se a questo non si aggiunge l’individuazione delle caratteristiche e della causa della diversità, nonché le conseguenze e i rimedi … beh allora è semplicemente l’abdicazione dal ruolo di preparatore o anche solo da quello di atleta preparato, in senso tecnico: questo vale non solo per l’aspetto chimico, ma per qualunque altro profilo della preparazione.

Premesso questo, vediamo sommariamente quali sono le variazioni “negative” dalla norma per quanto riguarda la risposta agli steroidi anabolizzanti (e quindi tutto quanto va sotto gli acronimi di AAS, DS, PH), le cause e i rimedi.

1. L’atleta si gonfia come una rana disidrata dal sole saltando nello stagno, anche se non ha toccato i soliti “noti” per la rilevante aromatizzazione (testosterone, d-bol) . Tre possibili cause ed altrettanti rimedi:

 

  • Semplicemente non leggete assiduamente HDF PREPARAZIONI e siete di fronte ad un poco “noto” aromatizzabile (es. Bolasterone, Trestolone, Norbetolone ecc.); qui basta aggiustare la dose di antiestrogeni e particolarmente efficaci sono gli inibitori dell’aromatase;
  • Si tratta invece di un anabolizzante con caratteristiche intrinsecamente estrogene (es. androstenediolo, metanrostenediolo, ossimetolone) qui l’assunzione di inibitori dell’aromatase è ovviamente del tutto inutile, mentre possono essere d’aiuto gli estrogeni agonisti antagonisti, o almeno in parte in quanto queste particolari molecole anabolizzanti di solito interagiscono in modo agonista con i recettori estrogeni ma non solo: possono essere anche in grado di impartire un segnale estrogenico anche legandosi ai recettori androgeni (agonismo inverso, non l’ossimetolone che è privo di affinità AR);
  • Si è di fronte ad un composto che ritiene acqua per via enzimatica; per esempio il didroboldenone (Delta-1 –Testosterone) e methyldehydroboldenone (M1T) inibiscono l’enzima 11-beta idrossilasi, causando un effetto idroritentivo non trascurabile; rimedio diuretico (azz pericolo) o cambiare prodotto… o tenersi la ritenzione, purchè la cosa non diventi un fattore cronico, con effetti negativi prolungati sulla pressione ematica e sulla salute renale;
  • Rimbalzo estrogenico per bilanciare una tasso ematico androgeno anomalmente alto, più frequente nelle donne ma non sconosciuto anche negli uomini, rimedio: usare anabolizzanti a basso effetto androgeno e /o ricorso agli inibitori dell’aromatase;
  • Il soggetto è particolarmente dotato di PR e quindi supersensibile agli effetti progestinici, rimedio: eliminazione del nandrolone e della maggior parte dei suoi derivati (es. THG e Methoxygonadiene esplicano effetti progestinici negligibili);

2. Effetti androgenici spropositati alle caratteristiche del ciclo, cause possibili:

  • Alta attività dell’enzima 5-alfa reduttase, in caso di assunzione di testosterone (>DHT), d-Bol (>M1T), o boldenone (>didroboldenone= delta-1-test) e pochi altri, rimedi: cambiare molecole selezionando 5alfa ridotti o comunque 5 alfa non riducibile (es. tren), anche nor-dht riducibili utili, in quanto usualmente il nor-dht è meno androgeno del nor-19 derivato.
  • Alta presenza di recettori androgeni in siti bersaglio non desiderati, rimedi: shiftare verso emo androgeni, specialmente se poco affini ai recettori androgeni (es oxandrolone). Selezionare l’Ostarina per l’assunzione, associare con ANDARINA ( con qualche rischio), ma efficace solo in condizioni precise (vedi post imminente)

3. La variazione più angosciosa, per chi ha deciso di intraprendere la strada dell’integrazione biochimica: la risposta ai classici cicli è notevolmente inferiore allo standard. Tre possibili cause:

  • Difficoltosa trascrizione del messaggio trasmesso al recettore sul sito bersaglio (cellula muscolare) tramite il RNA messaggero, che trasmette al nucleo cellulare un segnale attutito. Caratteristica tipica dei soggetti anziani ma non solo (particolarmente comune fra le popolazioni asiatiche). Rimedi: cambio di sport e selezione di anabolizzanti particolarmente efficaci mgXmg (es metribolone, THG, trestolone, Epistane, Dienolone, Bolasterone, Ostarina se il basso dosaggio non costituisce un problema);
  • Iperattività dell’enzima 3-alfa-deidrssidosteroidogenasi che rende instabile il legame recettoriale specialmente (ma non solo) androgeno a livello muscolare; rimedi: I. orientarsi tassativamente verso anabolizzanti con insaturazione in C4-C5 (che rende il composto meno sensibile all’azione della 3-a-dhsg) e/o con modificazione che stabilizzano il chetogruppo in C-3 (essenziale per la stabilità del legame recettoriale androgenico); II. escalation dei dosaggi (molto pericoloso, dal momento che non sempre i sides sonomediati dal legame recettoriale, come nel caso della tossicità epatica ad esempio;
  • Prevalenza delle fibre tipo I e IIa, più povere di recettori androgeni. Rimedio: allenamento mirato alla trasformazione delle fibre IIa in IIb e delle I in IIb .

Ho dimenticato qualcosa? Sicuramente: le variazioni individuali e le loro combinazioni sono praticamente innumerevoli.

Pietro Sassi

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