PGF2, PGF2-alfa e crescita muscolare

La stimolazione meccanica intermittente dello stretching muscolare, provoca la produzione a livello locale di PGF2 e PGF2-alfa. Le prime aumentano la degradazione muscolare, le seconde la sintesi di nuovo tessuto. L’ipertrofia infatti è prodotta usualmente da un moderato catabolismo e dal successivo incremento della sintesi proteica. Le prostaglandine in questione creano appunto queste condizioni. Il meccanismo coinvolge le proteine G che, incassate nella membrana cellulare, incrementano la produzione di ciclo-ossigenasi, l’enzima che forma le prostaglandine a partire dall’acido arachidonico. Va ricordato come la modulazione della sintesi muscolare avvenga sostanzialmente a due livelli, la cosiddetta fase breve e la fase lunga. Nella fase breve l’alterazione del ritmo di sintesi avviene grazie all’aumento dei ribosomi e dei fattori eucatiotici d’ iniziazione (eIFs), già dopo pochi minuti dallo stimolo scatenante. La fase lunga si attua con la proliferazione dei nuclei cellulari e coinvolge ormoni e fattori di crescita (GH, IGF-1) che attivano le cellule staminali. Occorrono fino a quindici giorni perché questa fase si concluda. Riguardo alla fase breve, il ruolo delle PGF2-alfa è ipotizzato in base alla loro influenza sui flussi di calcio, sull’attività del canale ionico della membrana plasmatica e sui nucleotidi. Sono tutti fattori fondamentali per lo sviluppo di nuovo tessuto muscolare. Nella fase lunga le PGF2-alfa sono potenti induttori della proliferazione cellulare e dei nuclei che le cellule contengono. Si tratta di un’azione fondamentale perché per svilupparsi rapidamente le fibre devono produrre molto mRNA, un processo a carico del nucleo cellulare. Quindi più nuclei ci sono, più mRNA viene prodotto.

Nel muscolo non allenato iniezioni locali di 0,9 -1,9 microgr./Kgpc/giorno di IGF-1 equivalgono allo stimolo dell’allenamento intenso. Aumenta l’area trasversa della fibra muscolare, il deposito proteico, il contenuto di DNA.
Si tratta di risultati ottenibili con dosaggi minimi, ma localizzati. Aggiungere le PGF2-alfa accelera il processo dell’azione degli IGF-1 con risultati maggiori. Ovviamente queste tecniche non rimpiazzeranno mai l’allenamento, necessario per stimolare comunque gli strati profondi della muscolatura scheletrica, né rimpiazzeranno altri agenti anabolici, ma consentiranno il raggiungimento di nuovi livelli muscolari.

Frank Integrato

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