Metformina: pseudoscienziati e disinformazione

Quello che mi sto accingendo a scrivere forse in realtà non avrebbe avuto modo di esistere se non fosse per il fatto che le menzogne e la disinformazione, in questo caso medico-scientifica, mi urtano terribilmente i coglioni sopratutto quando di fondo dilaga ignoranza a braccetto con l’ineducazione dando vita ad un mix micidiale di arroganza, ottusità e appunto pseudoscienza. Premetto che non ne faccio una questione personale, quindi non intendo attaccare qualcuno in quanto persona, bensì intendo analizzare ciò che questa persona ha portato all’attenzione pubblica (e purtroppo anche mia!); tentai di farlo direttamente discutendo con lui, ma haimè come ho detto prima quando si crea quel mix diventa impossibile dialogare.

Bene venendo al dunque mi riferisco a quanto pubblicato da Angelo Rossiello sul sito “Evolutamente” in merito alla metformina; dai vari articoli si evince un’insulsa crociata anti-metformina, avvalorata da paper che l’autore prende qua e la su pubmed senza fare un’analisi critica ed oggettiva ma solo per giustificare la propria visione sull’argomento. Nulla di scientifico insomma, nulla di attendibile, eppure però come sappiamo il sensazionalismo fa presa sull’opinione pubblica, la gente non aspetta altro che il beneplacito della scienza (o della pseudoscienza in questo caso) per puntare il dito e categoricamente giudicare qualcosa, pur non avendo la minima idea di cosa si tratta. Da ciò si capisce anche perchè questi pseudoscienziati e/o guru hanno anche un discreto seguito, alimentando la spirale disinformativa dilagante.

Per chi fosse interessato ad un analisi critica sulla metformina può dare un’occhiata al mio articolo Diabete: metformina e altri farmaci, cosa che il signor Rossiello non ha fatto nonostante i miei inviti, era troppo impegnato a battibeccare sul nulla.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso ai miei coglioni è stato l’ultimo articolo che quell’autore ha pubblicato, dove essenzialmente ha fatto una semplice traduzione dell’abstract e l’ha pubblicato (come fa per ogni articolo), senza capo ne coda e senza alcuna analisi critica. Lo studio in questione è quello di Fournier et al.[1], uno studio trasversale di osservazione dove sono stati raccolti i dati di 65626 pazienti che hanno ricevuto metformina tra il 1988 e il 2012, sono stati divisi in due coorti di cui una era formata da 5689 ipotiroidei e 59937 eutiroidei. Lo scopo era di vedere la correlazione fra uso di metformina e bassi livelli di TSH, dall’analisi era emerso che in chi presentava ipotiroidismo il rischio di avere bassi livelli di TSH aumentava del 55% rispetto agli eutiroidei; ok, tutto questo può bastare per affermare un nesso causale patologico tra metformina e riduzione dei livelli di TSH? NO certo che no! Per l’autore evidentemente si, poichè non è avvezzo all’analisi scientifica.
In letteratura le evidenze su tale correlazione raccontano una storia un po diversa se solo ci si soffermasse ad analizzarle, infatti nello studio di Karimifar et al.[2] randomizzato in doppio cieco placebo controllato (ben diverso da un’analisi retrospettiva osservativa) sono stati analizzati gli effetti della metformina sulla tiroide per 3 mesi in 89 soggetti pre-diabetici divisi in due gruppi, in cui sono stati misurati i valori del TSH ma anche il volume ghiandolare (oltre alle misure antropometriche). Il protocollo del gruppo metformina prevedeva un dosaggio scalare da 500mg fino a 1500mg in base alla tolleranza soggettiva, ma comunque non meno di 500mg. I risultati dello studio sono stati che la metformina non ha inciso significativamente sull’alterazione del TSH, ma dividendo il gruppo in due sottogruppi in base ai valori basali di TSH (quindi 0.3-2.5 μU/ml e 2.6-5.5 μU/ml) è stato visto che una riduzione significativa del TSH si è avuta nel gruppo che mostrava valori basali più elevati; nessuna differenza significativa tra il prima e il dopo sul volume nodulare medio in entrambi i gruppi, ma isolando i noduli solidi è stato visto che il loro volume era diminuito nel gruppo a metformina. Per quanto riguarda l’insulino resistenza ovviamente essa ha presentato una significativa riduzione nel gruppo metformina rispetto ai valori basali.

Ora la correlazione causale tra metformina e bassi livelli di TSH vi sembra ancora cosi certa come poteva sembrare da un’analisi superficiale (quella dell’amico Rossiello) e poco consona a stabilirne il nesso? Credo di no, anche perchè il nostro caro amico ha fatto lo sforzo di prendere l’analisi di Fournier et al. e non ha tenuto conto di altre evidenze come quelle riportate da me, pubblicate solo un mese dopo l’analisi di Fournier at al. Ok si potrebbe obiettare che i soggetti non erano diabetici ne tantomeno ipotiroidei, bene in un’analisi retrospettiva precedente a quella di Fournier et al. condotta da un team italiano (Cappeli et al.[3] 2012) è stato preso un campione di 393 soggetti diabetici eutiroidei divisi in 3 gruppi, il gruppo che assumeva soltanto metformina (203 soggetti) aveva mostrato una significativa riduzione del TSH solo nel sottogruppo con valori basali compresi fra 2,51 mIU/l e 4,5 mIU/l e non in quello con valori ≥2,5 mIU/l e cosa importante è che i livelli di fT4 non sono cambiati alla fine del trattamento in tutti e 3 i gruppi.
Di per se la riduzione del TSH non vuol dir nulla se non contestualizzata, ragion per cui bisogna anche capire cosa si sta leggendo.
In un lavoro precedente sempre di Cappell et al.[4] il gruppo a metformina formato da pazienti diabetici con ipotiroidismo lieve (valori medi di TSH 4,5mIU/l) aveva riportato dopo 1 anno una riduzione del TSH a 2,93mIU/l senza mai scendere a livelli inferiori al normale; anche qui sia in questo che negli altri gruppi i valori dell’fT4 e degli altri parametri non erano cambiati a seguito della riduzione del TSH.

Insomma ciò che possiamo estrapolare è che la metformina ha mostrato di ridurre il TSH solo nei soggetti diabetici con ipotiroidismo che mostravano valori basali di TSH nel range medio-alto e non in quelli nel range medio-basso, inoltre i valori di fT4 e degli altri parametri tiroidei non hanno subito alterazioni; nessun cambiamento significativo si è verificato invece nei soggetti eutiroidei.

Un’altra fallacia grande quando una casa commessa dal nostro amico riguarda l’affermazione che uno stile di vita attivo sia migliore e riduce l’incidenza del diabete molto più che con l’uso di metformina, certo condivisibile affermazione MA bisogna tenere in considerazioni le variabili che sono state utilizzate e non sparare a 0 dicendo che la metformina non serve a nulla!? Come dallo studio da lui pubblicato di Knowler et al.[5] effettivamente tra il gruppo che assumeva metformina, placebo o conduceva uno stile di vita attivo, quest’ultimo ha mostrato i maggiori benefici, ma se andiamo ad analizzare meglio i dati ci accorgiamo che il gruppo a metformina anche se apparentemente otteneva risultati inferiori in realtà non se la passava poi cosi male come vorrebbe far credere; infatti ad esempio la riduzione sulla glicemia a digiuno è stata quasi identica tra il gruppo a metformina e quello che faceva attività fisica, gli altri parametri ovviamente erano migliori nel gruppo che praticava attività ma ciò che bisogna tenere in considerazione è che il gruppo a metformina non aveva cambiato il proprio stile di vita al pari del gruppo placebo quindi la domanda dovrebbe sorgere spontanea: se sommassimo gli effetti della metformina a quelli di uno stile di vita attivo cosa otterremo? Ecco è questo che conta, poichè è risaputo che non è solo tramite la pillola magica che si fa prevenzione, ma ciò non vuol dire che la metformina come in questo caso sia inutile!

Passiamo adesso al prossimo articolo, dove parla della combinazione metformina-antiacido come causa di problemi neurologici indotti da carenza di B12, facendo anche qui del terrorismo spicciolo solo per attirarsi i likes dei followers che trepidanti non aspettano altro che condividere l’ennesimo aneddoto disinformativo contro la metformina. Ad onor del vero anche il portale “Diabetes in control” ha riportato tale notizia (Neuropathy Due to Vitamin B-12 Deficiency, Not Diabetes) che si rifà all’articolo di Zdilla[6] ma semplicemente si parla di un noto effetto collaterale della metformina ossia il mal assorbimento della B12 che però è comune anche agli inibitori di pompa protonica e agli antagonisti dei recettori H2, tutti farmaci usati spesso dal diabetico. Tale carenza è evitabile o risolvibile semplicemente integrando B12 o calcio, ma nel diabetico l’integrazione della sola B12 può non bastare e in alcuni casi può peggiorare la situazione come nel caso di diabetici nefropatici, ragion per cui (metformina o meno) il diabetico dovrebbe integrare svariate sostanze che risultano sinergicamente compatibili alla propria condizione; ne parlo in Tiamina e integratori utili contro il diabete.
Quindi anche qui il clamore e il terrorismo anti-metformina non hanno davvero nessun motivo d’esistere, eppure….

Concludendo…

insomma i motivi per cui ce l’ha tanto contro la metformina oltre che essere del tutto ingiustificati sono anche poco chiari perchè davvero non riesco a capire cosa gli abbia fatto di male la metformina; altro punto riguarda le informazioni che vengono veicolate, che come abbiamo visto, sono del tutto faziose e prive di qualunque analisi, utili solo a gettare cattiva luce e scredito agli occhi del pubblico che ovviamente prende per buono tutto quello che gli viene fatto passare purchè sia sensazionalistico, utile allo scopo di trovare complotti la dove invece non ce ne sono. Il guaio è che giorno per giorno emerge gente che in vita sua non sa nemmeno da che parte sta un organo, che non sa come funziona, che non conosce quali sono i fini meccanismi metabolici che ci governano e che non sa che vuol dire studiare, acquisire, elaborare, confrontarsi, ricercare, analizzare e in ultimo farsi un idea sulle cose.

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Semplicemente queste persone rappresentano il vuoto cosmico della conoscenza, aria fritta, nulla misto al niente e ne sono coscienti ma accaparrarsi like e followers evidentemente risulta essere la cosa più importante, come nel caso del nostro amico!

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Enzo McKloud

Riferimenti scientifici

1 Fournier et al., Metformin and low levels of thyroid-stimulating hormone in patients with type 2 diabetes mellitusCMAJ. 2014 Oct 21;186(15):1138-45. doi: 10.1503/cmaj.140688.
2 Karimifar et al., Effect of metformin on thyroid stimulating hormone and thyroid volume in patients with prediabetes: A randomized placebo-controlled clinical trial. J Res Med Sci. 2014 Nov;19(11):1019-26.
3 Cappelli et al., Thyreotropin levels in diabetic patients on metformin treatment. Eur J Endocrinol. 2012 Aug;167(2):261-5. doi: 10.1530/EJE-12-0225.
4 Cappelli et al., TSH-lowering effect of metformin in type 2 diabetic patients: differences between euthyroid, untreated hypothyroid, and euthyroid on L-T4 therapy patients. Diabetes Care. 2009 Sep;32(9):1589-90. doi: 10.2337/dc09-0273.
5 Knowler et al., Reduction in the incidence of type 2 diabetes with lifestyle intervention or metformin. N Engl J Med. 2002 Feb 7;346(6):393-403.
6 Zdilla M., Metformin With Either Histamine H2-Receptor Antagonists or Proton Pump Inhibitors: A Polypharmacy Recipe for Neuropathy via Vitamin B12 Depletion. Clinical Diabetes 04/2015; 33(2):90-95. DOI: 10.2337/diaclin.33.2.90

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