Ultradrol Methylstenbolone

Il METHYLSTENBOLONE [2,17a-methyl-5a-androsta-1-en-17b-ol-3-one] è commercializzato sotto vari nomi, come M-Sten, Methylsten, Methyl stenbolone, 17a-methyl-stenbolone, ULTRADROL.

methylstenboloneQuesto steroide fu ideato assieme ad altri in quello che si può considerare l’ultimo gruppo di steroidi , dopodiché la ricerca su questo tipo di composti fu abbandonata silenziosamente per gli spregevoli motivi che abbiamo più volte discusso (a parte il lancio del trenbolone nel 1976 da parte della Francese Negma, riflesso della politica di indipendenza politico-economica della Francia in quel periodo). Molti steroidi di questo gruppo, nessuno mai commercializzato come farmaco, li ritroviamo oggi commercializzati come integratori alimentari sotto la definizione di “pro-ormoni”:

  • Desoxymethyltestosterone (Pheraplex)
  • Methyl-1-Testosterone (M1T)
  • 17a-methyl-1-androstenediol (M1-Alpha).

Queste molecole furono testate in paragone con ben noti anabolizzanti ancor’oggi in uso e cioè ossimetolone, oxandrolone, stanazololo e methandrostenolone (anadrol, anavar, winstrol, e dianabol): i risultati con gli occhi di oggi sono piuttosto scioccanti; infatti anche il più “debole” di questi nuovi composti (proprio il Metil sten) mostrò una potenza anabolica nettamente superiore ai più popolari prodotti. In particolare il Metilsten assunto oralmente esibì una potenza 124androgenica/660anabolica sul metiltestosterone, cioè circa 110/800 sul testosterone. Nonostante la sua “debolezza” rispetto agli altri nuovi composti il Methyl sten viene rispolverato nel 2007 a causa della continua guerriglia tra FDA e produttori di pro-ormoni, che aveva ormai visto finire nell’illegalità Pheraplex, M1T e M1-Alpha.

Dal punto di vista strutturale il Metilstenbolone, è stato considerato un misto tra Superdrol e Metildeidroboldenone (M1T): la cosa sembrebbe sensata se consideriamo che il Metilstembolone è Stenbolone metilato in C-17 mentre il Superdrol altro non è che Masteron metilato in C-17, e l’M1T è a sua volta deidroboldenone metilato in C-17. Ovviamente questo tipo di metilazione aumenta la biodisponibilità orale, mentre meno noto è il fatto che aumenta la stabiltà del chetogruppo in C-3, rendendolo più resistente alla degradazione da parte della 3-deidrossigenasi, essenziale per il legame recettoriale. Inoltre la metilazione in C-17 aumenta la refrattarietà all’ SHBG rendendo il composto maggiormente bioattivo. Ora si aggiunga il fatto che lo stenbolone, come il masteron, vede rispetto alla struttra base del DHT, l’aggiunta in C-2 di un gruppo metilico che aumenta la stabiltà recettoriale androgena, mentre manca il doppio legame in C4-C5 tipica di boldenone, deidroboldenone e metildeidroboldenone (M1T) pure aumenta l’affinità anche per i recettori androgeni. E’ presente invece il gruppo etilenico in C-1 tipico del M1T (e similmente anche all’oxymetolone) che fortemente incrementa l’affinità per i recettori non AR e probabilmente non genomici in genere.
Quello che ne risulta è una molecola con affinità recettoriale mista molto potente, ovviamente epatotossica e, essendo 5alfa ridotta, del tutto esente da aromatizzazione. Quindi più anabolica dello stesso M1T? Sarebbe sottovalutata, almeno sulla carta, la valutazione della potenza anabolica del Metil sten? Solo in parte ed in un certo senso, in quanto l’M1T, grazie all’ interazione tra C-17 alfametilazione e doppio legame in C4-C5, stimola l’attività mineral-corticoide, con conseguente cospicua ritenzione idrica che da una parte incrementa il contenuto idrico delle cellule muscolari (aumentandone il volume in modo in un certo senso artificioso) dall’altra stimola la sintesi proteica.

L’effetto collaterale principale è, come già ricordavo, molta tossicità epatica ma non solo: come tutti i C-17 metilati ha un impatto profondo sull’equilibrio lipidico, alterandolo a sfavore dell’HDL. Inoltre l’attività antigonadotropica è marcata, anche se inferiore ai prodotti aromatizzabili nonchè al nandrolone e i suoi derivati, ed è legata essenzialmente alla sua spiccata attività androgena assoluta (leggermente superiore al testosterone) anche se quella relativa è contenuta (indice terapeutico quasi 8). Queste caratteristiche ne raccomanderebbero l’utilizzo femminile solo a dosaggi molto bassi che, peraltro, mantengono una notevole attività anabolica, vista la potenza della molecola.
Trattandosi di un prodotto con affinità mista può praticamente essere usato in qualsiasi tipo di associazione, ma se il campo si restringe ai prodotti commercializzati come pro-ormoni, è uno dei pochi composti ad avere un’ affinità non solo AR.

Pietro Sassi

________________

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia.