Testosterone e neurotrasmettitori

testosterone-neurotrasmettitoriIl testosterone agisce sia a livello periferico che centrale dove assolve a numerose funzioni; il suo metabolita, il DHT si comporta come agente di rilascio della dopamina; non ha effetti diretti sulla libido che e’ dovuta alla conversione del testosterone in estradiolo attraverso le aromatasi centrali; tuttavia la rinforza indirettamente attraverso il rilascio di dopamina e il conseguente abbassamento della prolattina, e per inibizione competitiva con le aromatasi.

 

Valori ultra fisiologici di DHT possono provocare riduzione della libido attraverso 2 meccanismi:

  • inibizione competitiva delle aromatasi centrali
  • abbassamento dell’ACTH e degli ormoni surrenalici

L’estradiolo prodotto dal testosterone attraverso le aromatasi, ha un ruolo inibitorio sulle MAO (mono-amino ossidasi) centrali, in particolare sulle MAO-A, attraverso il blocco del catabolismo di noradrenalina, 5HT (serotonina) e dopamina che aumenta la loro disponibilità’ a livello sinaptico. Il senso di benessere mentale del testosterone potrebbe essere imputato proprio al blocco delle MAO-A, visto che gli I-MAO vengono utilizzati come antidepressivi. Il blocco delle MAO-A provoca innalzamento dell’ACTH poiché la 5 HT stimola il rilascio di ACTH, tuttavia tale meccanismo è compensato dal DHT che ha un ruolo inibitorio sull’ACTH. Infatti somministrando la finasteride, un inibitore delle 5 alfa reduttasi che converte il testosterone in DHT, si ha un aumento del cortisolo attraverso la stimolazione dell’ACTH. Nella donna invece gli estrogeni, inibendo le MAO e aumentando la disponibilità’ sinaptica della 5 HT hanno un ruolo stimolante sulle ghiandole surrenali, questo potrebbe spiegare la maggiore produzione di DHEA e cortisolo e delle dimensioni delle ghiandole surrenaliche della donna rispetto all’uomo. Il testosterone e il suo metabolita (estradiolo) hanno effetti neuro-protettivi; l’estradiolo in particolare aumenta le connessioni sinaptiche e l’eccitabilità neuronale in generale; per tale motivo gli inibitori delle aromatasi sono stati proposti come terapia contro l’epilessia. Tuttavia il testosterone aumenta anche l’espressione delle ossido nitrico sintetasi centrali e periferiche (NO); l’ossido nitrico aumenta la produzione di radicali liberi sopratutto in assenza di antiossidanti quali il superossido dismutasi (SOD) e l’inosina, avviando in questo caso processi neuro-degenerativi come per esempio il morbo di Parkinson.
Livelli tendenzialmente alti di testosterone nel range della norma sono collegati a miglioramento delle operazioni spaziali, ma anche e non necessariamente ad alcune forme di autismo e di isolamento sociale e alla depressione. Il testosterone infine puo’ diminuire il legame della tiroxina con le proteine plasmatiche. In genere steroidi e corticosteroidi hanno un ruolo inibitorio sulla tiroxina, viceversa gli ormoni tiroidei hanno un ruolo inibitorio su steroidi e corticosteroidi.

Come approfondimento sulle classi di antidepressivi, effetti e meccanismi d’azione, leggi anche qui.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Antonio Grimaldi

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