Oxavar (Methyl-Hidroxy-Nandrolone)

oxavar-mohnM4OHN o MOHN o MHN o OXAVAR [4-hydroxy-17a-methyl-19-nortestosterone] o [4-hydroxy-17a-methyl-17b-hydroxy estra-4-ene-3-one] o [17a-methyl-3-oxo-19-norandrostene-4,17-diol].
Si tratta di nandrolone con l’aggiunta di un gruppo idrossile in C-4 oltre alla metilazione in C-17. Questo composto è descritto per la prima volta in letteratura nel 1964, dai ricercatori della Milano SPA (quella che in Italia ha prodotto l’oxandrolone fino a tempi recenti), che stavano esplorando gli effetti dell’addizione di un gruppo idrossile in -4 ad una varietà di steroidi anabolizzanti, tra cui anche appunto il Metilnandrolone (Metandrolone in italia / Estanazolol in Spagna); riappare negli USA nel 2004 come Oxavar della Gaspari Nutrition.
La metilazione in C-17, oltre ad aumentare la biodisponbilità orale, diminuisce l’affinità per l’SHBG e incrementa la stabilità del chetone in C-3 (essenziale per il legame recettoriale) a livello muscolare, proteggendolo dall’azione dell’enzima 3alfa-idrossisteroidogenasi: quindi potenzia l’azione della molecola sia a livello generale che specificamente anabolico.
L’aggiunta del gruppo idrossile in C-4 comporta numerosi effetti:

  1. impedisce qualsiasi aromatizzazione ad estradolo o suoi nor –metaboliti;
  2. potenzia ulteriormente la molecola sia in termini anabolici che androgenici, con una leggera prevalenza dei primi; in particolare come osservò uno dei primi ricercatori italiani, un certo G.Sala: “il 4-hydroxy-17a-methyl-19-nortestosterone, paragonato al 17a-methyl-19-nortestosterone, presenta un forte aumento sia dell’effetto miotropico che androgenico, con un moderato aumento dell’indice terapeutico” [rapporto anabolico/andrgeno ndr]. Questo aumentato effetto globale fu notato con la somministrazione orale, ma non con quella intramuscolare, mentre con questa aumentava la dissociazione tra effetto anabolico ed androgeno, facendo pensare che la idrossilazione in C-4 comporti un aumento “dell’assorbimento intestinale di un metabolita di 17a-metiltestosterone”;
  3. un altro effetto dell’idrossile in C-4 sia nei composti derivati dal 19-nortestosterone che dal nortestoterone risultò essere la completa abolizione dell’affetto progestinico, così tipico invece del nandrolone e di tutte le sue molecole derivate, oltre che di varie altre molecole;
  4. Ancora l’introduzione del c-4 idrossile riduce senza però abolire la riduzione del doppio legame in c4-C-4 ad opera della 5 alfa reduttasi (processo che porta ad es. il testosterone a trasformarsi in DHT). Questo risulta essere particolarmente vero con i metilati in C-17 come il composto in questione. Mentre i derivati del testosterone riducono a composti più androgeni (es DHT), i derivati del 19-nortestesosterone usualmente riducono a composti meno androgeni (es DHN) . Questo spiegherebbe perchè il M4OHT (methyl hydroxy testosterone) sia più anabolico e meno androginico del metiltestosterone, mentre il M4OHN (methyl hydroxy nadrolone) sia molto più anabolico e molto più androgenico del metiltestosterone.

I risultai dell’oservazione del composto sono così riassunti:

  • effetto anabolico 1.304 sul metiltestosterone 100 (che però è circa 150 rispetto al testosterone 100)
  • effetto androgeno 281 sul metiltestosterone 100
  • effetto progestinico 0
  • effetto estrogenico 0
  • effetto antigonadale 218 sul metiltestosterone =100

Nel complesso il M4OHN presenta una forte affinità per i recettori androgeni oltre che una certa affinità per quelli del cortisolo e quelli degli estrogeni (2,66 volte il metiltestosterone) il tutto spiega le sue spiccate capacità come lipo catabolizzante oltre che come forte mio-anabolizzante. Nel complesso si può considerare mix l’affinità recettoriale del M4OHN. Data l’assenza di effetti progestativi non richiede l’uso di antiprolattinici e può essere usato in associazione al testosterone o altri forti aromatizzabili senza timore di incrementare l’aromatizzazione. Particolarmente efficace e relativamente low-sides l’associazione in massa con il testosterone, dato il ridotto effetto estrogenico e anche la ridotta tossicità epatica, dal momneto che il composto è già spiccatamente anabolico alla dose di 2 mg al giorno; questo non è un dosaggio da body builder competitivo maschio ma lo rende particolarmente interessante per i body builder amatoriali e le donne. A dosaggi di 15- 20mg giornalieri offre risultai molto consistenti ai bodybuilder competitivi e con tossicità epatica contenuta, nonché contenuto effetto sull’equilibrio lipidico che è pure messo particolarmente a rischio dalla metilazione in C-17.

 Riferimenti bibliografici

[1] Vida J.: Androgens and Anabolic Agents. Academic Press, New York (1969) p. 280.
[2] Hormonal Steroids Vol 1, p.67. Academic Press, New York, 1964.
[3] Senate Bill 2195
[4] J Steroid Biochem Mol Biol. 2009 May;115(1-2):44-61.

Pietro Sassi

________________

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Italia.