Follistatina: storia, studi e applicazione

Storia e studi sulla Follistatina
La Follistatina, anche nota come proteina activina-legante (activin-binding protein), è una proteina codificata nell’essere umano come gene FST.[1,2]
La Follistatina è una glicoproteina autocrina che viene espressa in tutti i tessuti degli animali superiori. La sua funzione primaria è la bio neutralizzazione di legame dei membri della superfamiglia TGF-β, con un particolare focus sull’activina, un ormone paracrino.
Un nome usato in precedenza per questa proteina era FSH-suppressing protein (FSP). Al momento del suo iniziale isolamento dal liquido follicolare, è stata osservata inibire la secrezione dall’ipofisi anteriore dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), la Follistatina fa parte dell’asse inibina-activina-follistatina.
Le isoforme FS-288 e FS-315, sono note per essere create dallo splicing alternativo della trascrizione primaria dell’mRNA; l’isoforma FS-300 (follistatina suina) si ritiene essere il prodotto di modificazione post-traslazionale mediante troncamento del dominio C-terminale della catena di aminoacidi primaria.
Il singolo gene FST può anche essere codificato in due isoforme, FST317 e FST344 contenenti, rispettivamente, 317 e 344 aminoacidi, derivanti dallo splicing alternativo dei precursori dell’mRNA; quindi, ci sono vari tipi di follistatina e tutti hanno funzioni diverse, per quanto ne sappiamo, solo la Follistatina-344 è attiva nel tessuto muscolare.
Sebbene la Follistatina sia onnipresente la sua concentrazione più alta è stata individuata nell’ovaio femminile, seguito dalla pelle.
La Follistatina proteina activina-legante è prodotta dalle cellule folliculostellate (FS), cellule situate nell’Ipofisi anteriore. Le cellule FS sono connesse con le classiche cellule endocrine dell’Ipofisi anteriore comprese quelle gonadotrope.

Nei tessuti l’activina ha un importante ruolo nella proliferazione cellulare, rendendo in tal modo l’azione della follistatina una salvaguardia contro la proliferazione cellulare incontrollata agendo anche come strumento di differenziazione cellulare. Entrambi questi ruoli sono fondamentali per la ricostruzione e la riparazione dei tessuti, e possono spiegare l’alta presenza di follistatina nella pelle.

Nel sangue, l’activina e la follistatina sono entrambi noti per essere coinvolti nella risposta infiammatoria seguente lesione dei tessuti o incursioni patogene. La fonte della follistatina nel plasma deve ancora essere determinata, ma a causa della sua natura autocrina si pensa possa essere rintracciabile nelle cellule endoteliali che rivestono tutti i vasi sanguigni, o nei macrofagi e nei monociti che circolano nel sangue.

La Follistatina è coinvolta nello sviluppo dell’embrione, ha azione inibitoria sulle proteine morfogenetiche dell’osso (BMP); le BMP inducono l’ectoderma a diventare ectoderma epidermico. L’inibizione delle BMP permette al neuroectoderma di derivare dall’ectoderma, un processo che alla fine costituisce la piastra neurale. Altri inibitori coinvolti in questo processo sono le proteine Noggin e Chordin.
Follistatina e BMP sono anche note per svolgere un ruolo nella follicologenesi all’interno dell’ovaio. Il ruolo principale della follistatina nell’ovaio estro/mestruale, finora, sembra essere la progressione del follicolo da antrale a antrale/dominante, e soprattutto la promozione della differenziazione estrogena nella produzione delle cellule granulose (GC) del follicolo dominante nella produzione del Progesterone nelle grandi cellule luteina (LLC) del corpo luteo.

La Follistatina è attualmente in fase di studio per il suo ruolo nella regolazione della crescita muscolare nei topi, come antagonista della miostatina (nota anche come GDF-8, un membro della superfamiglia TNF) che inibisce la crescita muscolare eccessiva. Lee & McPherron hanno dimostrato che l’inibizione della GDF-8, sia per eliminazione genetica (topi knockout) o per aumento della quantità di follistatina, provoca un notevole aumentato della massa muscolare.[3,4]
Nel 2009, la ricerca sui macachi ha dimostrato che la regolazione della follistatina attraverso la terapia genica ha portato anche alla crescita muscolare e ad aumenti di forza. Questa ricerca ha aperto la strada per gli studi clinici sull’uomo.
Precedenti studi clinici tesi ad aumentare la massa – e conseguentemente la forza – muscolare sono stati condotti in pazienti affetti da distrofia di Becker e da distrofia facio-scapolo-omerale, utilizzando alcune sostanze in grado di bloccare l’azione della miostatina in maniera specifica e selettiva (ad esempio mediante l’uso di un anticorpo contro la miostatina, il MYO-29). Tali studi non hanno dato gli esiti attesi, nonostante i risultati promettenti ottenuti nei modelli murini di malattia (sul topo) e nonostante il farmaco fosse stato ben tollerato dai pazienti.
Questi risultati dubbi hanno più recentemente indotto a valutare l’effetto di altre proteine, inibenti l’azione della miostatina. Tra queste, appunto, la follistatina, che impedisce il legame della miostatina con il suo recettore e ha mostrato una maggiore efficacia rispetto ad altre sostanze “anti-miostatina”.

In aggiunta alla soppressione delle proprietà degenerative della Miostatina, la follistatina sopprime anche la sintesi e la secrezione da parte della ghiandola pituitaria dell’ormone follicolo-stimolante (FSH).[6] Alti livelli di FSH nell’uomo sono indicatori di una irregolarità nella funzione testicolare.

Uno studio ha anche dimostrato che l’aumento dei livelli di follistatina conduce ad un aumento della massa muscolare di alcuni gruppi muscolari principali, e può aumentare l’aspettativa di vita nei casi di atrofia muscolare spinale (SMA) in modelli animali.[5]
E’ inoltre in fase di studio per il suo coinvolgimento nella sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), anche se c’è un dibattito in merito al suo ruolo diretto in questa malattia.

Uso della Follistatina nel BodyBuilding
La Follistatina, in particolare la Follistatina 344 (FS344), ha rapidamente guadagnato popolarità nella comunità del BodyBuilding iniziando ad essere conosciuta dal “grande pubblico”. Infatti, non poteva passare inosservata la sua azione inibitoria sulla Miostatina, grande limitatore della crescita muscolare.
Come ben sappiamo, la miostatina è una proteina scoperta nel 1997 da un gruppo di scienziati guidati da Alexandra McPherron e Se-Jin Lee alla Johns Hopkins University. Essa risulta essere il fattore che limita la crescita muscolare negli esseri viventi. Prodotta soprattutto dalle cellule del muscolo scheletrico, come abbiamo visto la sua attività viene regolata da un inibitore chiamato Follistatina. In breve, la Miostatina regola la crescita dei muscoli del nostro corpo, impedendo una crescita di questi oltre un certo limite genetico (individuale). Quindi, di conseguenza, un inibizione dell’azione della Miostatina indotta dalla supplementazione di Follistatina permetterebbe ad un atleta di raggiungere una maggiore crescita muscolare, limitando ulteriormente i fattori omeostatici.

Tutti noi conosciamo gli stratagemmi messi in atto dal corpo per mantenere l’omeostasi durante un ciclo di ASS, in special modo dopo la 4° settimana: aumento dell’ACTH e del Cortisolo, aumento degli Estrogeni, ecc. In uomini trattati con dosi crescenti di Testosterone, è stato osservato che i livelli di Miostatina erano significativamente più alti dal giorno 56 rispetto al basale, sia negli uomini giovani che meno giovani; cambiamenti nei livelli di Miostatina erano significativamente correlati con i cambiamenti del Testosterone totale e libero negli uomini giovani. In questo caso la Follistatina risulterebbe di grande impatto nell’alterazione positiva dei fattori di azione/reazione del corpo.

Alcuni inibitori della Miostatina, come la Trichostatina A (TSA), richiedono la somministrazione giornaliera, mentre un aumento dei livelli di FS344 hanno mostrato un efficacia fino a 15 mesi dopo la prima iniezione. La mancata necessità di somministrazione giornaliera rende la follistatina una valida alternativa per la soppressione della Miostatina.

La Follistatina “human-grade”è piuttosto costosa; parliamo di 4.500$ per 1mg![6] E questa cosa mi fa pensare sulla reale qualità della Follistatina commercializzata. Nei siti dove viene venduta la Follistatina è indicato il suo uso solo in ambito animale e non umano. Tuttavia, ne i costi ne le indicazioni hanno impedito ai BodyBuilders di reperirla e sperimentare sulla loro pelle gli effetti di questa molecola.
Solitamemte, gli atleti che utilizzano la Follistatina (FS344) nelle loro preparazioni la assumono in iniezioni localizzate di 100 microgrammi (mcg) al giorno dai 10 ai 30 giorni. La Follistatina viene anche inserita nei periodi di stacco dagli AAS in combinazione con peptidi o in PCT.
Quando acquistata, generalmente viene consigliato di ricostituire la Follistatina liofilizzata sterile in una soluzione non inferiore a 100 microgrammi/ml.
La Follistatina liofilizzata rimane stabile a temperatura ambiente per 3 settimane, deve essere conservato ad una temperatura inferiore ai 18 ° C. Dopo la ricostituzione la Follistatina deve essere conservata a 4 °C per 2-7 giorni, per la conservazione a lungo termine si consiglia di aggiungere una proteina carrier (0,1% HSA o BSA), si consiglia di evitare di congelare e scongelare la soluzione.

Alcuni utilizzatori hanno sperimentato questa molecola a dosi superiori ai 200 mcg/die, ma gli effetti non sono risultati maggiori rispetto al dosaggio standard. Ci sono stati diversi casi nei quali non si è verificato alcun effetto (e qui ritorniamo alla dubbia qualità della Follistatina venduta). Alcuni utilizzatori dichiarano effetti miracolosi dopo la somministrazione di FS344; effetti difficilmente attribuibili alla sola somministrazione di FS344 (mancanza di controllo scientifico e di uso in monoterapia). Esaminando le abitudini dei singoli atleti si nota un aumento dell’appetito e un consequenziale aumento dell’introito calorico. Alcuni di loro sono passati da 4.000 a oltre 6.000Kcal giornaliere, come tutti sanno, ogni volta che si aumenta notevolmente l’apporto calorico sopra il fabbisogno calorico giornaliero, si va incontro ad un aumento di peso. Gli utilizzatori che hanno inserito l’FS344 in una fase di “definizione” non hanno osservato alcun aumento della perdita di grasso o della percentuale di mantenimento della massa magra rispetto al suo non utilizzo. E’ interessante notare che gli utilizzatori di FS344 la usano in combinazione con AAS o altri farmaci. Per questi motivi è molto difficile stabilire la reale efficacia della Follistatina negli atleti che l’hanno fino ad oggi sperimentata (soprattutto se si tratta di soggetti poco più che principianti e/o affetti da “placebismo cronico”).

Conclusioni

Si sa molto poco di questa proteina e dei suoi effetti, anche sul breve/medio termine; anche se rimane senza dubbio una sostanza promettente per il trattamento di malattie neuromuscolari.
Come già detto, dubito fortemente della qualità (o legittimità) della maggior parte della Follistatina venduta in rete, come dubito della maggior parte dei venditori.
Degli integratori anti-miostatina commercializzati, prodotti utilizzando tuorli d’uovo fecondati e quindi ricchi di follistatina, anche se alcuni ne esaltano i benefici riportando la massima di Gironda, il quale consumava 36 uova (fertilizzate) al giorno, penso che bisogna rimanere con i piedi per terra e il portafoglio debitamente chiuso. Non sto dicendo che non possano avere una applicazione utile, ma non fatevi strane idee…la crescita muscolare e il miglioramento delle prestazioni sono dipendenti da una miriadi di fattori, sono un calcolo a più variabili che non può essere in alcun modo limitato ad un solo fattore. La chiave del miglioramento è nella conoscenza delle proprie (se si è semplici atleti) e/o delle altrui (se si è preparatori) risposte psico-fisiche così che si possa agire con oggettiva consapevolezza.
Se volete “sperimentare” questa molecola fatelo affiancati da personale qualificato che sappia valutare e gestire un suo uso.

Gabriel Bellizzi

Riferimenti

1. Ueno et al., Isolation and partial characterization of follistatin: a single-chain Mr 35,000 monomeric protein that inhibits the release of follicle-stimulating hormone. Proc Natl Acad Sci U S A. 1987 Dec;84(23):8282-6.
2. Tortoriello et al., Human follistatin-related protein: a structural homologue of follistatin with nuclear localization. Endocrinology. Endocrinology. 2001 Aug;142(8):3426-34.
3. Lee SJ, McPherron AC, Regulation of myostatin activity and muscle growth. Proc Natl Acad Sci U S A. 2001 Jul 31;98(16):9306-11.
4. “Mighty mice’ made mightier“. Retrieved 2008-02-26.
5. Rose et al., Delivery of recombinant follistatin lessens disease severity in a mouse model of Spinal Muscular Atrophy. Hum Mol Genet. 2009 Mar 15;18(6):997-1005.
6. “Follistatin, Human Recombinant”. BioVision Inc. Np, 2015.

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