COMBACT SOFT AIR – Integrazione e allenamento

combact soft airNascosto fra le fronde, accovacciato in un’avvallamento del terreno, col volto imperlato di sudore, in assoluto silenzio, un guerriero, che imbraccia la sua arma migliore, attende al varco il nemico per finirlo cogliendolo di sorpresa.
Non stiamo parlando di una delle tante missione di guerra, ma del COMBACT SOFT AIR, il nuovo sport che dilaga in ogni luogo civilizzato sulla terra, da est a ovest, da sud a nord del pianeta terra, coinvolgendo un numero sempre più alto di nuovi adepti, uomini e donne del III millennio che desiderano dar libero sfogo all’ancestrale istinto della sopravvivenza e del combattimento eroico.
È uno sport a tutti gli effetti che impegna il corpo e la mente a 360° e presuppone una preparazione atletica e capacità di adattamento davvero notevoli.
Nei combattimenti, all’aperto (boschi, campi, vecchi ruderi, ecc..) o al chiuso (tipo fabbricati o case in disuso, ovviamente con il benestare dei leggittimi propietari) vengono utilizzate riproduzioni in metallo o plastica di armi vere che funzionano con dispositivi a molla, a gas o elettrici, torce, visori notturni, puntatori laser, ecc…
Ovviamente non sono armi da fuoco ma sparano pallini di plastica che comunque lasciano sulla pelle, quando si viene colpiti, una sensazione di bruciore pungente e non solo, l’essere colpiti, lo schivare il colpo o colpire, procura una serie di modificazioni psico-neuro-endocrinologiche degne di un trattato di medicina.
Il COMBACT SOFT AIR è una vera e propria ARTE DEL COMBATTIMENTO e come tale necessita di una preparazione fisica adeguata di uno specifico addestramento, già appassionante di per sé.

La differenza con la guerra vera è che non ci sono morti, non c’è politica, non si modificano le sorti di un paese, ma si è soli con il proprio istinto di sopravvivenza, coadiuvati dalla propria squadra, si manifesta la determinazione a voler vincere sul nemico, si sviluppa il controllo di se stessi, e tanto altro.
Oggigiorno è forte la necessità di lasciarsi la vita stressante di tutti i giorni alle spalle, provando forti emozioni primordiali, quelle dell’attacco-ritiro (una delle nove funzioni ipotalamiche ossia quella dell’attacco-fuga), misurandosi con le proprie doti di resistenza, caparbietà, furbizia, pazienza.
Durante una giornata di Combact Soft Air, con gruppi-squadre più o meno numerose, i problemi ed i pensieri della vita quotidiana, le “rotture di scatole”, svaniscono, diventano nulla rispetto all’eccitazione che si prova nel poter finalmente dar libero sfogo (sapendo comunque di non nuocere a nessuno) al proprio istinto.
Gli avversari in un percorso pseudo-terapeutico (con la supervisione di esperti di psicofisiologia dello stress) potrebbero addirittura essere visualizzati come le persone (icone psichice) alle quali, durante la vita quotidiana si vorrebbe “SPARARE” ed allora ci si ingegna in ogni modo, arrampicandosi, strisciando a terra, nascondendosi in anfratti, per colpire con una raffica di colpi l’icona o le icone prescelte.

COMBACT SOFT AIRL’intregrazione e la preparazione atletica
L’intregrazione e la preparazione atletica svolgono un ruolo fondamentale.
La prima è indispensabile per mantenere l’efficienza psico fisica (in termini di prestazione, rapidità nell’azione, efficienza, resistenza) costante per tutto il Combact e per la serie di Combact che si riescono a portare a termine nella giornata.
È ovvio che, mentre si è appostati in un anfratto (e non si sa per quanto tempo ci si dovrà restare) non si può certo mangiare una porzione di fettuccine o quant’altro, né si può permettere che un borbottio di stomaco improvviso, tradisca la posizione, consentendo all’ avversario di avere la meglio.
Questo è vero anche per quanto riguarda gli spostamenti da una postazione all’altra che devono essere rapidissimi, silenziosi, correndo accovacciati, strisciando sul terreno anche accidendato e non si possono di certo effettuare mentre ci si destreggia, armi in spalla, a scartare rumorosamente uno snack.
combat soft air 2È fondamentale sottolineare che durante il COMBACT SOFT AIR chi la fa da padrone è l’ormone ADRENALINA, l’ormone dell’istinto atavico per eccellenza, che fa sentire guerrieri, pronti a tutto, che fa stare in allarme, vigili, con la frequenza cardiaca aumentata, pronti a scattare, è l’ormone che iperattiva il SISTEMA NERVOSO e che ha anche notevoli effetti metabolici fra cui, quello di far consumare notevoli quantità di zuccheri necessari per far fronte a qualsiasi cosa sia pronto a fare il guerriero per vincere.
L’adrenalina è lo stesso ormone che viene prodotto in eccesso quando siamo presi dalla rabbia, dalla frustrazione, dalla collera nella vita di tutti i giorni ma che a causa (o merito) della legge e del buon vivere civile non possiamo canalizzare “facendo una strage” e quindi per la produzione in eccesso di tale ormone, ci ritroviamo con i muscoli contratti e dolenti (perché eravamo pronti all’attacco ma non abbiamo potuto attaccare) soprattutto a carico del collo e dei trapezi associati ad un pessimo umore.
Nel combact soft air invece, l’istinto atavico è quasi integralmente soddisfatto (si ha la consapevolezza di non fare del male a nessuno ma di uccidere in modo simbolico), si ha la possibilità di dare libero sfogo alla propria natura guerriera mettendo in atto in squadra, o come singolo (quando si ricopre il ruolo di sniper o tiratore scelto appostato in luoghi ben nascosti) strategie di guerra vere e proprie che non rimangono nei pensieri ma vanno messe in pratica in modo rapidissimo.

Quindi da un punto di vista psico-neuro-endocrinologico non si interrompe la catena “pericolo/stimolo”-adrenalina-azione alla sola adrenalina (come capita purtroppo nella vita pratica) ma si arriva all’azione con la successiva sensazione di benessere, brio, vitalità ritrovata per aver portato a termine una missione.
Inoltre la durata dei Combact, quando non vengono prefissati dei tempi di durata per ogni singolo game, dipende dall’abilità dei partecipanti e spesso i combattimenti si protraggono fino a sera inoltrata e all’imbrunire e col sopraggiungere della notte (combact notturni), tutti i meccanismi psico-neuro-endocrinologici si accentuano maggiormente, i sensi si acuiscono, l’eccitazione si fonde con l’ancestrale paura del buio e quindi di ciò che non si vede e non può essere controllato ed il gioco allora si fa duro e diventa necessario far ricorso a tutte le proprie forze psico-fisiche.

E se le scorte energetiche sono finite e si è stremati?

Tanto vale arrendersi e far tesoro dell’errore nelle modalità di approviggionamento e avere la rivincita al Combact successivo.

Si comprende perciò che cali di forza e quindi di resistenza secondari a cali glicemici, rappresentano durante il Combact il primo nemico di se stessi se non si affronta tale sport con diligenza.
Un altro nemico non trascurabile sono i crampi che possono sopraggiungere in seguito a perdita salina da sudorazione profusa a causa del caldo, gli indumenti di un tessuto sufficientemente pesante e resistente per evitare lesioni seppur superficiali, maschere od occhiali per protezione, per la posizione statica durante gli appostamenti o per gli spostamenti veloci, sudorazione accentuata anche dalle innumerevoli scariche di adrenalina (basti pensare alle classiche mani sudate prima di una prestazione difficile).

Perdere all’improvviso la forza e la velocità (per un calo di zuccheri), è il modo migliore per essere sconfitti durante un combattimento e se vogliamo fare un parallelismo è anche il modo migliore per perdere nella vita di tutti i giorni.
È necessario quindi attrezzare il proprio equipaggiamento da combattimento con provviggioni energetiche, saline ed antistanchezza.
È opportuno quindi fornirsi di borracce contenenti soluzioni già pronte di zuccheri a breve e medio rilascio con aggiunta di sali minerali e nelle pause fra un Combact e l’altro e prima dell’inizio dell’attività assumere proteine sotto forma di barrette o in polvere da sciogiere in acqua, fonti di carboidrati a lento rilascio e un mix di sostanze anti fatica/cataboliche, necessarie per il recupero muscolare poiché durante il combact vengono davvero coinvolti tutti i muscoli del corpo.
È necessario semplificare il più possibile le modalità di assunzione dei nutrienti poiché, mentre viene rifocillato il corpo, si rischia, se ci si distrae o si fa troppo rumore, di essere colpiti, mentre il desiderio di ogni guerriero è quello di rimanere l’ultimo sopravvissuto e vincere.
Assolutamente non trascurabile è l’impegno osteo-muscolare a cui si è sottoposti. Non essere sufficientemente allenati, implica il sopraggiungere di una stanchezza muscolare precoce, l’incapacità di tirarsi su da una buca, saltare ostacoli, ecc… per non parlare delle articolazioni non sufficientemente abituate a mantenere posizioni statiche a lungo per poi scattare all’improvviso che rischiano di cigolare come un carro armato in disuso, facendovi scoprire in un lampo dall’avversario.
Il problema delle articolazioni cigolanti è prevenibile con esercizi specifici e nutrendo le articolazioni con glucosammina + condroitin solfato.
In questo sport si alternano fasi di appostamenti statici a momenti di corsa coordinando la corsa stess con il puntamento e lo sparare a ripetizione! Tutto coordinato!

La preparazione atletica
Per quanto riguarda la preparazione atletica, visto l’impegno a 360° del corpo nel COMBACT SOFT AIR, è necessario potenziare i muscoli con affondi, squat, camminata del corvo (camminare accovacciati), fare piegamenti sulle braccia, trazioni alla sbarra (indispensabile avere la forza di tirare su il proprio peso), strisciare a terra con un peso sul dorso, fare alzate frontali.
Imbracciare delle armi (generalmente nei combact vengono usati fucili) per lungo tempo è molto faticoso, soprattutto, tenendo conto che non si tratta di armi vere e quindi automatiche, perché è necessario caricare colpi in modo rapido (fatta eccezione per le armi elettriche e a gas che sono comunque pesanti ma basta premere il grilletto per provocare una raffica di “proiettili”).
Caricare a ripetizione colpi, a seconda della potenza dell’arma data prevalentemente dalla molla, richiede destrezza, abilità e forza nelle braccia, nei deltoidi posteriori e dorsali. Se non si è allenati, si rischia di ritrovarsi indolenziti già dopo il primo Combact e non riuscire più a caricare velocemente (esaurimento muscolare) finendo in un lampo “impallinato” dall’avversario.
Con l’ottimizzazione globale di integrazione, allenamento e passione, il COMBACT SOFT AIR sembra avere tutti i presupposti per appassionare un numero sempre maggiore di persone: uomini impegnati nel lavoro e nella vita di tutti i giorni che vogliono dare sfogo alle proprie emozioni in modo ancestrale, liberarsi in modo attivo dello stress, riscoprire l’istinto canalizzandolo in modo stracombat soft air donnetegico (vengono fatti corsi di strategie militari non dissimili da quelli reali) e donne (vere) che non hanno paura di rompersi un’unghia, sbucciarsi un ginocchio, essere punte da insetti, per dimostrare a se stesse che essere in gamba significa sviluppare l’ecletticità, la resistenza, l’istinto alla sopravivvenza senza l’ausilio della protezione maschile. Fra l’altro le donne essendo in media di taglia inferiore a quella degli uomini, nelle squadre miste di Combact Soft Air si prestano bene a ricoprire ruoli da sniper e similari che spesso risultano essere fondamentali per la vittoria della squadra stessa.
Tuttavia sono le ragazze ad essere talvolta gli avversari più temibili e irriducibili.

Il COMBACT SOFT AIR è uno sport completo che necessita un coinvolgimento a 360° di se stessi, dalla coordinazione psico-neuro-muscolare alla resistenza muscolare, dalla capacità di gestione degli stimoli stressanti (tale sport diventa esso stesso uno strumento per imparare a disciplinare la propria mente e ad agire per obbiettivi, senza lasciarsi distogliere da inutili distrazioni) alla capacità di adattamento alle situazioni più disparate (campo di combattimento dove hanno pascolato pecore che hanno lasciato tracce biologiche del proprio passaggio, ecc…).
Per una tacita legge della natura, e l’uomo indubbiamente ne fa parte, sopravvive chi si adatta ai cambiamenti e sviluppa l’ecletticità.
Allora utilizziamo uno sport come il COMBACT SOFT AIR per cambiare se stessi in modo costruttivo per sfogare ciò che ci rode dentro (non facciamo gli ipocriti: è una verità anche se scomoda la rabbia che ogni giorno si accumula), sviluppare forza, grinta, resistenza, bruciare quantitativi grandi di calorie sia per l’esercizio fisico svolto sia per l’ attivazione dei sistemi adrenergici che velocizzano il metabolismo!

Allora buon Combact soft air. Con il giusto equipaggiamento, integratori, pasti sostitutivi di veloce e comoda assunzione, e adatto addestramento!

(Anno di stesura dell’articolo originale, 2010)

Prof. Alessandro Gelli

  • O.M. European Health Manager Forum (Italy)
  • Vitaminologo – Centro Internazionale di Vitaminologia
  • Esperto di fito-terapia, botanica farmaceutica e piante ad azione salutare
  • Ricercatore di sostanze naturali ed esperto di terapie per il benessere
  • Esperto di psico-somatica e tecniche anti-stress, già collaboratore dei c.m. presso la cattedra di Psico-Fisiologia Clinica (Università”La Sapienza”-Roma)
  • Studioso e ricercatore di fenomeni bio-elettrici del corpo umano ed elettro-fisiologia
  • Relatore abituale presso vari congressi scientifici sia nazionali che internazionali
  • Consulente di industrie farmaceutiche ed aziende del settore dietetico naturale
  • Collaboratore e organizzatore di congressi in Accademie medico-scientifiche

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