Cancro alla prostata: Testosterone assolto?

“Il testosterone causa il cancro alla prostata”… purtroppo questo connubio dato per scontato da anni, pare non basarsi su solide certezze scientifiche.

Ecco cosa hanno detto alcuni tra i maggiori esperti

Dr. Morgentaler: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16526980
Dr. Morales: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16042371
Dr. Rhoden: http://www.drdach.com/uploads/testosterone_rhoden.pdf
Dr. Raynaud JP.: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17113983

Non sussistono in letteratura certezze che attestino questo nesso, paradossalmente di recente si sta facendo largo l’idea che non solo il testosterone non ne sia la causa ma che può altresì diminuire le probabilità di recidive. Ovviamente i suoi benefici non si fermano qui…
Su questi argomenti vige ancora molta disinformazione, pregiudizio, ed enormi interessi farmaceutici che spingono nella direzione del “costoso ma inutile” e intanto ci ritroviamo con una società sempre più vecchia e più malata.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Citiamo un po di fonti che possono aiutare ad accrescere l’informatizzazione sull’argomento, spunti dai quali partire per iniziare a vedere le cose con occhio critico e non dogmatico.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3126089

Review sull’ ipogonadismo, ADAM, e terapia sostitutiva e le implicazioni fisiologiche e metaboliche derivanti da una carenza di testosterone molto comune tra i soggetti over 40.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17343664

Review che analizza vari studi in cui emerge che non ci sono prove certe che il testosterone causi il cancro alla prostata e che la questione rimane incerta, ma non emerge nemmeno un maggior rischio con la terapia sostitutiva.

http://www.aafp.org/afp/2006/0501/p1591.html

Anche in questa review si parla dei problemi di ipogonadismo, disfunzione erettile, e di tutti gli altri problemi derivanti da deficit di testosterone, ma anche dei suoi benefici e della terapia sostitutiva.

http://www.sciencedaily.com/releases/2006/08/060816083120.htm

Articolo che parla del nesso tra bassi livelli di testosterone e aumento delle probabilità di morte negli uomini

http://www.sciencedaily.com/releases/2008/01/080109111320.htm

Nesso fra testosterone e miglioramento delle facoltà intellettive

http://www.worldhealth.net/pdf/bookstore/thera6_ch7.pdf

Altro studio che esamina il nesso causale fra testosterone, diabete di tipo 2, obesità e disturbi cardiocircolatori

http://www.maturitas.org/article/S0378-5122%2810%2900012-5/pdf

Articolo del 2010 in cui si parla ancora una volta del ruolo del testosterone, dei problemi legati al suo deficit, della terapia sostitutiva, ecc. Probabilmente qualcuno obietterà che sia un po di parte, ma in fondo non ha detto nulla di tanto diverso da quanto presentato in review precedenti.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23706552

Recente studio del 2013 in cui si evidenza che il testosterone non sia associato con il cancro alla prostata e che non ne abbia aumentato la casistica d’ incidenza. Si ritiene che la terapia sostitutiva non incida su questo fenomeno e quindi la si può ritenere ragionevolmente sicura seppur occorrono come sempre ulteriori studi (che personalmente non credo verranno mai fatti).

http://www.ccjm.org/content/79/11/797.long#xref-fn-1-1

In questo articolo del 2012 si parla sempre di deficienza di testosterone nell’ anziano, vantaggi e svantaggi della terapia sostitutiva. Anche qui è emersa l’ assenza del nesso causale tra testosterone e cancro alla prostata, e nemmeno che alti livelli di DHT alterino il volume prostatico o il PSA.

http://www.inaactamedica.org/archives/2010/20724773.pdf

Questa review del 2010 si concentra sul ruolo della terapia sostitutiva e il cancro alla prostata, rischi e benefici ma alla fine si arriva sempre alla medesima conclusione.

http://www.indianjurol.com/article.asp?issn=0970-1591;year=2014;volume=30;issue=1;spage=2;epage=7;aulast=Osterberg

Altra review molto recente del 2014, le conclusioni a cui si arriva sono similari alle precedenti

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2164/jandrol.05036/pdf

In questa review del 2006, come in altre precedentemente postate, si prende atto del fatto che la terapia sostitutiva può essere vantaggiosa nell’ anziano, ma che non si hanno certezze sul lungo periodo (oltre i 3 anni) dell’ incidenza su prostata e sistema cardiocircolatorio.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1472885

Qui si analizza il caso di un paziente in cui a seguito di terapia sostitutiva ha mostrato aumento del PSA, e ciò non significa necessariamente che sia presente il cancro alla prostata. Inoltre si conferma che la terapia sostitutiva non aumenta il rischio di cancro in presenza di neoplasia prostatica intraepiteliale.

http://cebp.aacrjournals.org/content/15/1/86.long

In questo studio si prendono in considerazione anche i livelli di DHEA ed androstenedione e si fa differenza tra il rischio di sviluppare un cancro aggressivo o non aggressivo. Si nota che non sussiste una relazione tra l’incidenza di cancro e i livelli ormonali, e che anzi alti livelli di testosterone, dhea e androstenedione ne riducono le probabilità. Anche qui non si analizza il fenomeno sul lungo periodo.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17169647

In questo studio si vuole determinare la prevalenza del cancro alla prostata in soggetti ipogonadici con PSA inferiore a 4ng/ml. Si è visto che l’incidenza del cancro alla prostata aumentava all’ aumentare del PSA ma diminuiva all’ aumentare della quota del testosterone, passando dal 21% nei soggetti come meno di 250ng/dl al 12% in quelli con più di 250ng/dl. Quindi una deficienza di testostosterone esporrebbe con maggior frequenza al cancro alla prostata.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17627161

In questo studio vengono analizzati oltre al testosterone totale e libero, anche LH e FSH per prevedere il rischio di cancro alla prostata in pazienti su cui ne sussiste il sospetto (validato da biopsia). Su 211 pazienti soltano 69 risultarono positivi al cancro, e in tali pazienti i livelli di testosterone totale erano molto più bassi rispetto a coloro in cui venne diagnosticata l’iperplasia benigna, i livelli di FSH risultarono più alti nei soggetti con il cancro mentre quelli dell’ LH erano pressochè invariati.
Anche qui si evince l’ inconsistenza teorica che livelli normali o superiori di testosterone aumentino il rischio di cancro.

http://jama.jamanetwork.com/data/Journals/JAMA/5060/jpc60008_2351_2361.pdf

Studio controllato randomizzato su 44 soggetti (22 gruppo test e 22 placebo) con livelli di testosterone inferiori a 300ng/dl. Il gruppo test ricevette 150mg di testosterone enantato ogni 2 settimane per 6 mesi. Anche qui si evince che l’ ipotesi secondo cui la somministrazione di testosterone incrementi i livelli di DHT intraprostatico e alteri il normale funzionamento della ghiandola, non è confermata.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19429438

Da questa analisi emerge (come già ampiamente documentato) che l’incidenza del cancro alla prostata in seguito a terapia sostitutiva in soggetti ipogonadici, è anche inferiore a quella riscontrabile tra la popolazione normogonadica non trattata.

http://circ.ahajournals.org/content/116/23/2694.long

In questo studio prospettico si esamina la relazione tra i livelli di testosterone endogeno e la mortalità, analizzando due cause: disturbi cardiocircolatori e cancro. Seppur nei limiti di uno studio prospettico, emerge il dato (confermato anche da altri studi) che bassi livelli di testosterone siano predisponenti verso patologie cardiovascolari.

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/bju.12682/abstract

Recente studio del 2014 in cui ulteriormente vengono analizzati i livelli di testosterone libero e totale, e in cui un deficit nella frazione libera aumenta il rischio di cancro alla prostata.

CONSIDERAZIONI FINALI

Tirando le somme l’unica certezza attuale è che non si hanno certezze scientifiche che il testosterone (sia che si tratti di quello endogeno, sia di quello esogeno a seguito di terapia sostitutiva) sia un fattore predisponente o che sia la causa diretta del cancro alla prostata. Anzi paradossalmente viene fuori un’ altra verità (o ipotesi di verità) che vede il testosterone estraneo all’insorgenza del cancro alla prostata e anzi come un fattore limitante.

Emerge anche un altro dato sulla poca attendibilità del PSA come indicatore del cancro alla prostata; ma ciò pare sia stato accettato e capito da buona parte della comunità medica. Inoltre emerge il dato che il testosterone non incide sull’iperplasia prostatica benigna in qualità di fattore scatenante il cancro alla prostata. Inoltre, da più parti emerge il dato che l’incidenza del cancro alla prostata non sia superiore nei soggetti trattati con terapia sostitutiva rispetto alla media della popolazione.

cancro-alla-prostata-testosteroneUltimo ma non meno importante è il punto che riguarda il miglioramento della qualità della vita: nel complesso, valutando rischi e benefici, la terapia integrativa/sostitutiva dimostra di avere un buon impatto sul miglioramento fisiologico nei soggetti che, sopratutto per motivi di età avanzata, hanno un deficit più o meno marcato nella produzione di testosterone….. con tutte le problematiche che ciò comporta, a livello fisico ma con ripercussioni su quello psicologico.

Si prende atto che attualmente mancano studi che con netta certezza fanno chiarezza sia su i reali fattori (diretti e indiretti) scatenanti il cancro alla prostata, e sia sulla mancanza di una marcata incidenza del cancro alla prostata (in seguito a terapia sostitutiva/integrativa) nel lungo periodo.

Chi asserisce con ostentata sicurezza che il testosterone sia la causa del cancro alla prostata, o non ha letto la documentazione scientifica a riguardo oppure ha interessi personali che lo spingono nel perpetrare tale disinformazione.

Enzo McKloud

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